Il Web 2.0

Il World Wide Web

Nel periodo che va dal 1991 (anno in cui il Web divenne pubblico) sino ai primi anni del 2000, gli utenti non esperti di informatica intrapresero la loro prematura esperienza con la Rete Internet. Sino ad allora solo ingegneri informatici, esperti di linguaggi di programmazione e ricercatori potevano usare Internet con relativa praticità.

Gradualmente, dopo l’invenzione di T. Berners-Lee del linguaggio HTML (con il quale si creò il World Wide Web), con la diffusione della posta elettronica e lo sviluppo dei browser, anche l’“utenza non esperta” cominciò a consultare documenti elettronici e ad utilizzare il Web per lavoro o altri scopi comunicativi.
Tuttavia l’attività digitale dell’“utente comune” era comunque limitata e circoscritta a pochi usi interattivi con la Rete, tra cui l’invio-ricezione dei messaggi di posta elettronica e la compilazione di moduli che richiedevano l’inserimento dei dati personali.

Successivamente comparvero altre forme di comunicazione digitale indiretta come i newsgroup e i forum (“salotti di discussione” digitali).
Cominciò così a svilupparsi un’interazione di massa, mai avvenuta prima, tra “utenti inesperti “.
Questi si interessavano di argomenti specifici di loro gradimento, richiedendo pareri agli esperti o scambiando opinioni tra di loro.

Comunque, l'”interazione non avveniva in tempo reale e per avere corrispondenza nell’interlocuzione, l’utente, doveva aspettare che l’esperto o l’altro utente li rispondesse per poter continuare la comunicazione (come avviene nel meccanismo dei messaggi della posta elettronica).

Con l’invenzione delle “Chat” (ambienti digitali di conversazione in tempo reale) e di altri strumenti mediatici (come i social network), l’interazione tra gli utenti non è più una forma indiretta di comunicazione (come avveniva nei newsgroup e forum), ma diviene una “forma diretta d’interazione” (p. es: tra utenti di uno stesso gruppo di amici, che sono connessi ad un social network nello stesso momento), che consente una “partecipazione immediata e in tempo reale” tra gli utenti.

La nascita del Web 2.0

Tra il 2004 e il 2005, un grande editore americano, “O’Reilly Media”, organizzò una serie di conferenze negli U.S.A. per spiegare le nuove opportunità che la Rete Internet e il Web in particolare, metteva a disposizione degli utenti.
In questi incontri venne coniato e ufficializzato il concetto di “Web 2.0”.
Vennero descritti e pubblicizzati i nuovi modi della comunicazione digitale e gli innovativi servizi di cui potevano usufruire anche gli utenti comuni, “non esperti di informatica”. Durante questi convegni, si evidenziò la novità della partecipazione attiva dell’utente nella fase comunicativa e la gestione autonoma dei contenuti multimediali.
Con queste conferenze, insomma, si inaugurò la “seconda fase di sviluppo del Web”, che si lasciava ormai alle spalle i linguaggi e le programmazioni dei primi periodi, quando T. Berners Lee propose al mondo il World Wide Web.

Diciamo che il Web da bambino divenne adolescente.

Nei nostri giorni, infatti, i contenuti del Web (2.0) ruotano attorno a due concetti chiave:
la condivisione dei contenuti multimediali e la partecipazione attiva dell’utente nella gestione degli stessi.

Servizi e strumenti del Web 2.0

La Rete Internet non è più usata solo da esperti informatici, ricercatori, giornalisti o editori, ma, grazie allo sviluppo dei browser e delle innumerevoli applicazioni grafiche, è alla portata di tutti.
I nuovi servizi (molti dei quali gratuiti) generano strumenti mediatici di una potenzialità unica. Il loro utilizzo, soprattutto, non richiede alcuna competenza specifica, al contrario di quanto avveniva in passato (web 1.0). Addirittura adesso alcuni di questi servizi vengono interamente sviluppati dagli utenti e non da esperti informatici.

WIKIPEDIAL

I “wiki”, per esempio, sono modificati e sviluppati liberamente dagli utilizzatori. Il caso esemplare di questo tipo di servizi è rappresentato da “Wikipedia”, un’enciclopedia libera e gratuita, interamente redatta dagli utenti che la utilizzano.

Gli altri servizi più utilizzati nel Web 2.0 sono i CMS, gli RSS e i nuovissimi servizi Cloud.

wordpress-lLOGOI CMS (Content Management System), più maccheronicamente i Blog, sono dei sistemi di gestione dei contenuti multimediali. Più precisamente sono dei modelli di siti web “pre-confezionati”. Bisogna solo scegliere il tema grafico da utilizzare e riempirlo di contenuti appunto.
Sono soluzioni user-friendly (di facile uso), ma dispongono anche di funzionalità avanzate come la gestione degli utenti iscritti al blog, dei loro commenti e degli articoli pubblicati da altri. Non bisogna necessariamente conoscere linguaggi di programmazione per realizzare un blog, lo può fare chiunque, anche se la conoscenza di qualche nozione di programmazione può far risultare più accattivante un blog nella sua omogeneità.

RSSUn altro strumento del web 2.0, molto diffuso e che si usa frequentemente anche per curare gli articoli che vengono pubblicati nei blog, è il lettore di feed o “Feed RSS”.
Nel dettaglio i Feed RSS, sono aggregatori di notizie, di articoli su argomenti specifici, account di mail, di commenti agli articoli dei blog ecc., che provengono da siti diversi o blog differenti. C’è sono di diversi tipi, ma tutti funzionano da aggregatori, cioè: invece che cercare singolarmente in ogni sito ciò che ci interessa, basta memorizzare, in uno di questi programmi, gli indirizzi delle pagine web in cui cerchiamo informazioni, per estrapolarne poi quello che ci serve. Quando si avviano questi programmi o vengono aggiornati, le pagine web che ci interessano, già predisposte a tale uso, trasferiscono sul “lettore Feed RSS”, una lista di articoli, della quale possiamo servirci per i nostri scopi.
Come potete immaginare questo servizio agevola di molto il compito quotidiano di molti utenti che lavorano con il web, anche per quanto riguarda il dispendio di tempo.

CLOUDI nuovi “servizi Cloud” o di Cloud computing”, sono invece, un insieme di tecnologie che ci consentono di memorizzare i dati su un archivio multimediale, esterno al nostro computer, che risiede su qualche server sulla rete Internet.
Con questa tecnologia, tutti i documenti che elaboriamo vengono conservati su uno spazio web personalizzato, senza occupare memoria, per l’archiviazione dei dati, sul nostro sistema operativo.
Il Cloud ci permette di lavorare senza installare alcun software. Possiamo usufruire dei programmi e di altre risorse di cui abbiamo bisogno, direttamente usando la rete; se vogliamo usufruire di qualche servizio più completo (di quelli offerti gratuitamente), lo possiamo ottenere pagando “a consumo”, per intenderci, quello che ci serve.

Il Web 2.0 quindi, evidenziando la sua duttilità e semplicità d’uso, offre all’utente comune, non esperto, l’opportunità della libera espressione dell’individuo, che può: pubblicizzare la sua persona, la sua professione o attività e/o la sua competenza per un argomento specifico, in maniera semplice, veloce e gratuita.

Altri sevizi-strumenti di “gestione autonoma dei contenuti”, utili a esprimere le proprie opinioni e/o a mettere a disposizione degli altri la propria esperienza (come i CMS), sono i nuovi media o “social media” di cui ci occuperemo più approfonditamente in una pagina separata.

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